Visitare Brescello è stata proprio una buona concept, ci allontaniamo dal centro lasciando alle nostre spalle i due rivali di bronzo immobili in un eterno, amichevole saluto. L’emozione e il sincero entusiasmo con cui Lele, e anche gli altri visitatori, osservano questi luoghi per me ordinari, mi fa pensare che forse mi sono davvero perso qualcosa di significativo per la giovinezza di molti di noi, mi riprometto quindi di recuperare e vedere tutti i cinque movie della saga di Don Camillo. All’esterno del museo è possibile vedere il carrarmato che compare in una scena del terzo film (“Don Camillo e l’onorevole Peppone”, regia di Carmine Gallone, 1955) e la locomotiva del treno con cui, al termine del primo film, Don Camillo viene mandato in esilio sui monti dal Vescovo a seguito di una sua bravata. Vive unicamente del ricordo dei due grandi attori Cervi e Fernandell e della loro indimenticabile serie cinematografica.
Un “locale” un po’ particolare, ideale per chi vuole mangiar bene e, allo stesso tempo, vivere un’esperienza diversa dal solito. Si tratta di una motonave che, di giorno o di notte, in viaggio o ancorata in porto, propone menu a tema con degustazione di vini locali, piatti tipici delle Terre di Po e delle migliori tradizioni culinarie italiane. I due poli dedicati al cinema, insieme al Museo archeologico che testimonia la presenza degli antichi romani nella Bassa reggiana, sono gestiti dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”, ente pubblico comunale. “Il nostro è un sistema integrato – prosegue Berni – che contempla anche percorsi naturalistici e passeggiate lungo il Po.
Brescello, Le Immagini Del Borgo
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Incia Brixellum con il patrocinio del Comune di Brescello e la collaborazione di alcune aziende locali che hanno contribuito alla copertura delle spese dell’iniziativa, tra dj set, la proiezione del movie “Don Camillo”, l’intervento di Andrea Setti ed Ezio Aldoni, autori del libro “Guareschi. ”, con il racconto di aneddoti e curiosità inedite legate proprio sulle riprese del primo film della popolare saga girata a Brescello. Un caso più unico che raro di come la finzione cinematografica possa incidere profondamente in un paese, che dopo settant’anni ancora riesce a far rivivere le emozioni e le scene di movie celebri nel mondo. Sembra incredibile, infatti, come un paese possa restare così legato alla finzione cinematografica, caratterizzato ancora oggi da ricordi e da simboli di quei film, tra cui la grossa campana, il carro armato, la storica locomotiva e i musei. Anche se si arrivasse bendati in quella piazza, di fronte a quella chiesa, si capirebbe subito di essere a Brescello.
Brescello è decisamente un paesino, sulle rive del Po, sponda reggiana, ma un paesino reso celebre dalla saga cinematografica che dal 1952 fino al film “Don Camillo e i giovani d’oggi” del 1970, incompiuto a causa della morte di Fernandel , saga che riprese l’opera letteraria del noto scrittore politico e satirico Giovannino Guareschi. Quando si arriva sulla piazza principale, ossia piazza Matteotti, si erge la Chiesa di Santa Maria Nascente, con il celebre crocifisso con cui Fernandel/Don Camillo, era solito dialogare. Quindi le statue dei due amici-nemici, antagonisti bonari, che si salutano rispettivamente in prossimità l’uno del comune e l’altro della chiesa. La celebre campana di Peppone giusto in prossimità della “sua” casa-location del film.
Aspettando Il Natale A Brescello
Quindi, la facciata della casa del popolo, il museo che celebra l’opera di Guareschi e la trasposizione cinematografica dei suoi personaggi, con relativo carro armato e locomotiva fuori dal museo medesimo. Dopo il successo della rievocazione del movie “Il compagno don Camillo”, avvenuta a inizio settembre, nei giorni scorsi ha ottenuto pieno consenso l’evento di due giorni che ha ricordato i settant’anni dal primo ciak dei movie di don Camillo e Peppone, avvenuto a Brescello nel settembre del 1951, con l’uscita del movie l’anno successivo. Per l’occasione è stato inaugurato un nuovo murale realizzato dall’artista Emeid in alcuni giorni di lavoro, davanti allo sguardo incuriosito dei passanti.
Si regge però quasi interamente sui biglietti dei musei, per questo l’ultimo anno è stato difficile”. A questo punto notiamo, all’altro capo della piazza, poco piu avanti rispetto all’uscita della chiesa, un’altra statua in bronzo, questa volta è Don Camillo, rivolto verso il rivale, con sguardo sorridente, anch’egli con il braccio alzato a dare il benvenuto ai visitatori. Peppone, visitare BrescelloDi fronte al municipio si trova proprio una statua in bronzo di quest’ultimo, posto in posa di saluto, e i visitatori fanno a turno per toccarla e farsi fotografare al suo fianco. Vederlo così entusiasta è quasi contagioso ed è quasi impossibile trattenerlo quando, parcheggiata l’auto in una piazzetta fuori dal centro, scendiamo per esplorare il borgo. Entriamo in provincia di Reggio Emilia e dopo aver scavalcato il Fiume Po, qui ormai quasi al capolinea, iniziamo ad incontrare alcuni paesini e paesaggi che ricordano a Lele avvenimenti e scene dei movie della sua giovinezza. Al primo piano del Museo si possono ammirare le fotografie scattate durante la lavorazione dei film, nonché le ricostruzioni di alcuni ambienti delle riprese .
Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content material creator, storyteller e social media strategist. Entriamo in chiesa dove, in una piccola cappella sulla sinistra, si trova il Cristo stilizzato con cui Don Camillo soleva parlare nei momenti di dubbio, dopo di che usciamo alla ricerca del museo di Don Camillo. Stavamo passeggiando nel centro di Mantova durante un weekend lombardo quando abbiamo deciso di visitare Brescello, ma come? Mentre passeggiamo per Piazza delle Erbe a un tratto qualcuno ci chiama, una coincidenza su un milione che nemmeno volendo saremmo riusciti a combinare, ed ecco davanti a noi Alessandro e Simona, due cari amici biellesi che in realtà in quel di Biella non vedevamo da parecchi mesi.
Piccolo paese sulle rive del Po’ che ha saputo sfruttare la fama dei personaggi dei film di Don Camillo.
È infatti possibile visitare i musei dedicati ai due personaggi e vedere i set cinematografici, nonché scoprire l’antica storia di Brescello ed ammirarne il caratteristico paesaggio fluviale. A Peppone e Don Camillo è dedicato un museo che conserva le locandine, le fotografie, gli oggetti del set, gli abiti, il carrarmato che compare nel terzo movie e la locomotiva del treno sul quale, al termine della prima proiezione, Don Camillo lascia il paese per andare in esilio per ordine del vescovo. Sulla piazza oggi si trovano due bar che portano i nomi dei simpatici protagonisti del film e in giro per il paese è possibile riconoscere i luoghi salienti della storia grazie a dei cartelli riportanti la paletta del Ciak; è anche possibile avere una piccola cartina che indica il percorso più breve per vederli tutti. Seguendo una viuzza ci troviamo direttamente alla piazza principale del paese, Piazza Matteotti, set di numerose scene cinematografiche, dove sorge la Chiesa di Santa Maria Nascente presso cui Don Camillo prestava servizio come parroco. Un rito seguito da migliaia di curiosi ogni anno è la benedizione del fiume, con il parroco che porta il Cristo parlante in processione lungo le rive del fiume. Un evento tratto sempre dai movie in cui Don Camillo fa trasportare la croce in giro per le strade per scongiurare lo straripamento del Po e l’alluvione.
Il Mito Di Peppone E Don Camillo: Brescello, Un Paese Dedicato A Loro Ed Un Museo Che Emoziona Da Visitare!
Perché sono i luoghi dove sono stati girati i movie di Peppone e Don Camillo, i personaggi nati dalla penna di Giovannino Guareschi. La visita a questo borgo della Bassa reggiana, al confine con la Lombardia, è un tuffo nel passato. Le statue del sindaco rosso e del prete fanno respirare la contrapposizione tra Partito Comunista e Democrazia Cristiana, come se le elezioni del ’48 fossero dietro l’angolo. Il ventunesimo secolo, in questo paese di cinquemila anime, sembra non essere mai scattato.
Quando si entra nel museo principale è come entrare nel film visto e rivisto mille volte ma sempre bello e divertente , unico nel suo genere. Questo sito utilizza i cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. (Nella foto Elena Benassi indica la casa di Peppone nella finzione cinematografica, dal cui balcone mostrò al popolo Lenin, suo ultimo genito, ma che, in effetti, period una neonata non essendoci in quel momento a Brescello un bambino appena venuto alla luce. La moto di Peppone, la bici di Don Camillo). Un ultimo giro nella piazza, gli occhi di Lele lucidi di gioia, e decidiamo di ripartire verso casa.
Visiterò Brescello, magari in questa Primavera, e porterò senz’altro la mia Katia a visitare il museo…. Organizzato alla nice di giugno, in concomitanza della “tortellata” di San Giovanni di Parma, la rassegna ha sempre portato all’attenzione del pubblico il cinema di provincia. L’ultima edizione, quella del 2019, è stata un omaggio al regista “di casa” Bernardo Bertolucci, originario di Parma e scomparso pochi mesi prima. Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e tradition lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero.