Prima Della Cassa Integrazione È Obbligatorio Consumare Le Ferie Vecchie

Pertanto, nella determinazione delle ore integrabili non vanno comunque thoughtful a carico della cassa integrazione le ore inerenti tali festività che cadono nel corso della settimana. In caso di ricorso alla cassa integrazione a zero ore , il diritto non matura se la sospensione è superiore a 2 settimane consecutive nel corso del mese. I permessi derivano delle vecchie ex festività di San Giuseppe, Ascensione, Corpus domini e dei santi patroni, che sono state convertite in riduzione di orario di lavoro e quindi come corrispondenti giorni/ore di riposo.

I decreti della Presidenza del Consiglio dei giorni scorsi hanno raccomandato l’uso delle ferie per evitare spostamenti casa-lavoro e, quindi, limitare al massimo la diffusione del contagio. Ma non esiste una norma che imponga di fruirle prima di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria. Un rinvio inattuabile se la sospensione è solo parziale, poiché deve essere garantito il ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta, anche in misura ridotta.

Sarebbero però utili chiarimenti da applicare alle ipotesi di cassa integrazione con la causale Covid 19 nazionale previste dal decreto Cura Italia. Tendenzialmente, infatti, i decreti sul Coronavirus incentivano l’utilizzo delle ferie, quindi si direbbe che la sua interpretazione sia la più corretta. Attraverso la cassa integrazione il lavoratore ottiene direttamente dallo Stato un’indennità che copre, almeno in parte, il reddito perso dal lavoratore a causa della sospensione o riduzione dell’attività di lavoro.

Le ferie sono un diritto irrinunciabile dei lavoratori secondo la Costituzione e secondo la legge. Un lavoratore ha diritto a 4 settimane di ferie in generale tenuto conto tuttavia del contratto individuale e del CCNL applicato. Al contrario, non maturano se il dipendente è in cassa integrazione a zero ore, a meno che il periodo di astensione totale dal lavoro non sia durato meno di 15 giorni del calendario del mese di riferimento. La cassa integrazione ordinaria o straordinaria è tra le principali misure assistenziale per affrontare l’emergenza Covid, confermata anche nella Legge di Bilancio per il 2021 e nel decreto Ristori bis.

Cassa Integrazione Con Ferie

La situazione è tuttavia ancora incerta, e sarà l’attesa circolare INPS a fornire le indicazioni esatte che datori di lavoro e dipendenti dovranno seguire.

Per la legge le ferie non possono essere pagate finché si sta continuando a lavorare con quell’azienda o datore di lavoro. In alcuni casi le ferie non godute dal lavoratore possono essere monetizzate o anche danno diritto a un’indennità sostitutiva quando subentra il licenziamento. Questo perchè, nel caso in cui venga sospesa l’attività lavorativa, non si ritiene necessario far utilizzare le ferie (che sono un diritto, quindi il dipendente deve utilizzarle nell’anno in cui maturano o nei 18 mesi successivi).

Ratei Tredicesima E Quattordicesima Durante La Cassa Integrazione Maturano?

Questo comportamento è legittimo come abbiamo visto e, in realtà, l’unico limite che impone la legge è quello di comunicare preventivamente al lavoratore il periodo di fruizione delle ferie. Tuttavia, soprattutto per quanto concerne la tutela del reddito del lavoratore, scegliere di far fruire le ferie piuttosto che mettere i dipendenti in cassa integrazione guadagni non è ininfluente in quanto le conseguenze in termini reddituali sono ben various. Dall’altra c’è la misura di sostengo al reddito del lavoratore a cui le imprese in difficoltà possono ricorrere in caso di difficoltà sotto forma di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. [newline]La quota parte della voce ferie tra i costi del personale, a conto economico, va accantonata nel periodo di maturazione delle stesse, antecedente a quello di fruizione. Dal punto di vista della liquidità invece questa quota del costo orario del dipendente resta in azienda e generalmente si usa per la gestione corrente come fosse un “prestito” fatto all’azienda da parte del dipendente. In una sana gestione quindi il mancato incasso di oggi non può essere causa del mancato pagamento di ferie accumulate ieri. Se si hanno ferie non godute e non si desidera sfruttarle è possibile decidere di non usufruirne e farsele pagare?

I decreti legislativi sopra citati stabiliscono infatti l’espresso divieto di monetizzazione durante il rapporto di lavoro per difendere il diritto alla salute del lavoratore, il quale necessita di un periodo di distacco dal posto di lavoro per recuperare le energie psico-fisiche. Per l’INPS tuttavia è come se queste fossero state utilizzate, quindi al datore di lavoro spetta l’obbligo di versare i contributi previsti. In materia, invece, di riposi giornalieri la lavoratrice, come è noto, ha diritto, entro il primo anno di vita del bambino, a due ore giornaliere in caso di orario pari o superiore a 6 ore al giorno, e un’ora se inferiore. Per poter accedere al pagamento diretto da parte dell’Inps, l’impresa deve farne esplicita richiesta e deve documentare l’esistenza di serie difficoltà economiche, legate soprattutto alla liquidità ed ai flussi di cassa. Nel nostro ordinamento vi sono numerous tipologie di cassa integrazione la cui applicazione dipende, essenzialmente, dal settore in cui opera la società, dal numero di dipendenti addetti, dall’inquadramento previdenziale della società. Il lavoratore può accedere agli ammortizzatori sociali senza aver consumato i giorni di riposo maturati?

Cassa Integrazione Ordinaria, Possibile Il Posticipo Delle Ferie

Sulla base di queste argomentazioni, dunque, le sedi territoriali dell’Inps non devono chiedere all’azienda i dati sulle ferie ancora da fruire da parte dei lavoratori interessati dalla richiesta di integrazione salariale . Per poter accedere alla cassa integrazione, nelle sue diverse forme, l’azienda deve innanzitutto seguire una procedura di informazione e consultazione sindacale. La disciplina di questa procedura diverge a seconda dello strumento di integrazione salariale applicabile. La nostra Costituzione prevede che ogni lavoratore abbia diritto advert un periodo di ferie annuali retribuite. Lo stesso diritto è previsto dalle leggi ordinarie e dalle direttive europee in materia di orario di lavoro.

Cosa Cambia Per I Lavoratori In Cassa Integrazione

La cassa integrazione guadagni straordinaria deve essere, al contrario, richiesta al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che la autorizza con proprio decreto. Una volta ottenuto il decreto autorizzativo, l’impresa dovrà richiedere il pagamento della prestazione all’Inps. La cassa integrazione guadagni ordinaria e il fondo di integrazione salariale sono gestiti direttamente dall’Inps. Ne consegue che la domanda dovrà essere inviata all’Inps e sarà sempre l’Inps competente per l’erogazione del trattamento economico di integrazione salariale. Dal punto di vista del lavoratore, dunque, il periodo di ferie garantisce maggiormente il reddito rispetto a un periodo di cassa integrazione.

L’importante differenza da fare quando si parla del rapporto con le ferie è tra i vari tipi di cassa integrazione. Nelle settimane con sospensione a zero ore non è infatti prevista la maturazione delle ferie mentre in caso di sospensione parziale è prevista la completa maturazione. Fissato questo principio occorre consultare le particolarità contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro. L’ndennità sostitutiva invece per le ferie non godute al termine del rapporto di lavoro viene tassata in termini fiscali e contributivi. Essendo parte della retribuzione infatti questa va trattata come tale dal punto di vista fiscale e contributivo.

Quando Si Perdono Le Ferie

Tendenzialmente è corretto fruire di ferie e permessi residui prima di richiedere la cassa integrazione, in particolare nel caso della cig in deroga. La disciplina contrattuale delle ferie è regolata da norme privatistiche che attengono ai rapporti tra datore di lavoro e lavoratore e che esulano dalle valutazioni di competenza dell’Inps per verificare l’effettiva sussistenza della causale per la quale viene richiesto l’intervento di integrazione salariale. Infatti, molti Ccnl, vincolano la possibilità del datore di decidere unilateralmente quando far fruire le ferie ai dipendenti e introducono una certa procedimentalizzazione della determinazione del periodo feriale. Si può dunque affermare che, quantomeno con riferimento alle ferie maturate negli anni pregressi ma non ancora fruite dal lavoratore, sia legittima la decisione del datore di lavoro di disporre unilateralmente di questi giorni di riposo collocando in ferie forzate il dipendente. Dunque, nell’ambito di questi limiti, è il datore di lavoro a poter decidere, se pur con la necessità di dare al lavoratore un preavviso scritto, qual è il periodo di fruizione delle ferie.