Si fa riferimento al voto nullo quando questo viene espresso in modo scorretto e per tanto non viene conteggiato. Tuttavia, lamentarsi senza avere la voglia di cambiare le cose serve a ben poco. Astenersi dal voto, rifiutare una scheda o annullarla significa respingere l’unico strumento che la democrazia ci consente per tentare di ribaltare una situazione che non ci piace. In altri Paesi ci invidiano perché abbiamo questa possibilità. È la scelta che potremmo chiamare «del protestante burocrate».
Consiste nel presentarsi al seggio il giorno delle elezioni, farsi registrare, rifiutare poi di ritirare la scheda e, infine, chiedere di verbalizzare le ragioni della protesta. Più diffusa di quanto si possa pensare, visto che, in passato, il Ministero dell’Interno ha sentito il bisogno di intervenire e di dare delle direttive ben exact ai presidenti dei seggi. Si usa dire che “chi non va a votare, poi non ha il diritto di lamentarsi”.
Se Nessuno Va A Votare Cosa Succede
Infatti, la tua scelta, unita a quella degli altri astenuti o a coloro che hanno semplicemente votato scheda bianca, condiziona l’esito della votazione. Non c’è, pertanto, alcun’altra conseguenza da prendere in considerazione oltre a questa appena descritta. Avevo sempre sostenuto che il voto avrebbe, forse, cambiato qualche cosa.
Vediamo meglio perché, facendo anche qualche esempio. È vero che espongono il mio nome in Comune se non voto? Fino al 1957, il nome di chi si period astenuto senza un giustificato motivo era esposto nell’albo pretorio del Comune per la durata di un mese. Inoltre nel “certificato di buona condotta” rilasciato dal Sindaco (che non esiste più), veniva inserita una menzione in cui era scritto “non ha votato”.
La Costituzione
È vero che le schede bianche vanno alla maggioranza? Non è vero, perché ai fini del conteggio dei seggi e della ripartizione dei premi maggioranza contano solo i voti validi. Votare scheda bianca è un modo per non dare il proprio voto, come anche fare il “voto nullo” scarabocchiando la scheda elettorale . Ma il modo più classico per non votare è astenersi, cioè non presentarsi neanche alle urne.
Ovviamente l’elettore può volontariamente rendere una scheda nulla come forma di protesta. Egli infatti partecipa all’elezione e decide volontariamente di invalidare il suo voto. Si parlerà allora di scheda bianca. Vi sono tuttavia dei casi in cui è difficile capire se il segno tracciato sia valido o meno. La commissione avrà il compito di decidere se renderlo nullo o meno.
È la scelta del «protestante viscerale». Consiste nel ritirare la scheda al seggio, andare in cabina, armarsi di matita e scrivere le frasi più improbabili rivolte ai politici per annullare la scheda. C’è chi consiglia ai candidati di andare a farsi un giro in posti poco ortodossi, chi esprime il proprio dissenso scrivendo di essere stanco di loro, chi augura ai politici di non soffrire più di stitichezza. Leggere quelle schede è un po’ come leggere le scritte sulle porte dei bagni pubblici dei licei o delle vecchie osterie. Alla luce delle precedenti osservazioni, le uniche ripercussioni legate alla tua astensione sono, esclusivamente, connesse all’effetto sul risultato finale delle elezioni.
Articolo 48
L’articolo di riferimento precisa, altresì, che si tratta di un dovere civico, ma nulla afferma in merito ad un presunto obbligo e tanto meno advert eventuali conseguenze qualora non fosse rispettato. L’elettore vota il candidato sindaco tracciando un segno sul suo nominativo; in questo caso il voto vale solo per il candidato sindaco e non si estende alle liste collegate, anche se la lista collegata è una sola. [newline]Ma sul non voto, l’astensione, il voto di protesta, ecc. Circolano molte voci, quasi tutte false. Si dice che chi non vota per tre volte di fila perde il diritto a votare, che se l’astensionismo supera il 50% le elezioni non sono valide, che il nome di chi non vota viene esposto in Comune e altro ancora. Per chiarire le idee, ecco un elenco dei falsi miti che circolano attorno all’istituto del voto (e del non-voto).
Se Non Voto Non Posso Partecipare A Concorsi Pubblici
Nessuno però può essere costretto a votare, questo infatti è un diritto costituzionalmente garantito e non un obbligo. Votare è sia un diritto che un dovere di ogni cittadino che abbia compiuto la maggiore età ed è l’unico modo per partecipare concretamente alla vita politica e istituzionale del Paese. Per questo è importante combattere l’astensionismo e spingere quante più persone possibile ad andare a votare alle prossime elezioni amministrative e regionali del 3 e 4 ottobre 2021.
Se Non Voto Cosa Succede? Che Diritti Perdo? I Miti Da Sfatare
Non esiste infatti una percentuale minima di votanti da ragguingere perché le elezioni siano valide, né per le elezioni politiche né il referendum confermativo di cui all’art. Il voto è un diritto, e in parte un dovere, ma non un obbligo, pertanto il cittadino può decidere di rinunciarvi come e quando lo ritiene opportuno. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.