Si Ferma Davanti Al Saloon Nei Western

Johs, giovane fratello della vittima, resolve allora di unirsi a una banda di guerriglieri sudisti intenzionati a condurre una lotta ad oltranza contro le truppe del Nord. Belle e gasanti quanto bastano le sempre ottime musiche del maestro Morricone con un certo Gino che canta “Quel giorno che verrà…”, si segnala un finale diverso per il mercato estero con la Macchiavelli che sopravvive. In conclusione “Dove si Spara di Più” è un must see per ogni fan dello spaghetti, bizzarro e delirante con dialoghi e personaggi fantastici per un movie con parecchie particolarità e trovate interessanti rispetto gli stilemi classici del genere anche se non siamo ai livelli di culto di “Se Sei Vivo Spara”…

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Potrebbe rilevare un saloon a Deadwood, ma le servono altri soldi e se li guadagna lavorando come prostituta nel più rinomato postribolo della zona, quello gestito dalla celebre maitresse Mollie Johnson. Una volta acquistato il saloon (“Mint Gabling Saloon”) sembra aver messo la testa a posto. Si sposa per la quarta volta e ha una figlia con un immigrato tedesco che ha fatto fortuna scoprendo una vena d’oro in una miniera.

La Soluzione Migliore Soluzione Al Cruciverba Per “si Ferma Davanti Al Saloon Nei Western”

Le caratteristiche di questo spettrale Django ben si adattano con le particolari espressioni di Steffen, che qui forse ci regala la sua migliore interpretazione, le sue apparizioni/sparizioni disorientano i cattivoni di turno e lo stesso spettatore. Durante la guerra di secessione, il tradimento di tre ufficiali sudisti consente alle truppe nordiste di massacrare un intero reparto nemico. In conclusione “Una Donna Chiamata Apache” è un piccolo cult del cinema bis … Western particolare con una prima parte che si svolge prevalentemente in interni (stazione telegrafica/ranch) per poi proseguire e concludersi nel deserto.

Ottimo il master del DVD import della tedesca Koch Media che come further presenta il trailer (un pò ridicolo quando si sente “K” come Killer, “K” come Kid, “K” come Killer Kid!) ed una rara ma poco interessante intervista advert Anthony Steffen. Discreto spaghetto rivoluzionario diretto dal buon Leopoldo Savona anche se non siamo certamente dalle parti di capolavori come la trilogia di Sergio Sollima o “Quien Sabe?” di Damiani. Il finto pistolero ha così modo di farsi un’opinione sui veri motivi della causa che i peones hanno contro i governativi e suo malgrado inizia a simpatizzare per la rivoluzione… Qui ritrova la figlia del proprietario, Christine, legata un tempo a lui ed ora in procinto di sposare proprio il capitano nordista autore dell’uccisione del fratello di Johs… Al termine della guerra, Johs, sul cui capo pende una grossa taglia, fa ritorno alla fattoria nella quale lavorava prima di diventare un fuorilegge.

Lo Spaghetti Western

Poiché il enterprise non solo continua advert andare bene ma va sempre meglio, a un certo punto decide di fare il salto di qualità. Offre paghe e condizioni di lavoro migliori alle ragazze che lavorano nei bordelli di San Francisco e ingaggia le più ambite tra loro. Perché gli indiani per vedere in lontananza mettevano una mano di taglio all’altezza della fronte? Ottima la colonna sonora del sempre bravo Gianni Ferrio con tanto di esaltante canzone per i titoli di testa e coda. Cult la sequenza della partita di poker con in palio la vita, quella con il nostro eroe che si strappa un proiettile dalla gamba per usarlo nella sua colt scarica e tutte le scene con l’albino epilettico interpretato dal solito immenso Tomas Milian che quando appare sullo schermo ruba la scena a tutti.

Piccola delusione per il sottoscritto che dopo “Quella Sporca Storia nel West” si aspettava un’altra chicca dal buon Castellari, in tutta onestà quando sono arrivato alla seconda parte con la lunga serie di scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill mi sono anche abbioccato. Buono il master del DVD della Surf Video con cover oscena ma che non presenta nessun tipo di additional a parte il solito trailer. Spaghetto fatto in casa da Demofilo Fidani e dalla sua solita “manufacturing facility” che nell’epoca d’oro ha prodotto western in serie are available una catena di montaggio.

Secondo western per Giuliano Gemma dopo il primo Ringo di Duccio Tessari che così porta ancora lo pseudonimo di Montgomery Woods, alla regia c’è il buon vecchio Giorgio Ferroni qui al suo spaghetto di esordio che confeziona un movie molto classico e all’americana con poche influenze leoniane e poche violenza spaghettare. Tra le scene più violente va segnalata quella del signorotto locale che legato al cavallo viene trascinato ripetutamente tra i caboni ardenti fino alla morte o la solita sequenza con l’eroe pistolero che viene martoriato dalla frusta del sadico cattivone. In conclusione “Oggi a Me…Domani a Te” è un buon spaghetto, un film abbastanza violento con più di una sequenza memorabile, girato e musicato discretamente vanta un forged abbastanza valido di volti noti del western all’Italiana e soprattutto un cattivone sui generis d’antologia… Tragedia Shakespeariana in salsa spaghetti, stavolta è il turno di “Romeo e Giulietta” (anche se personalmente lo trovo un pò inferiore rispetto all’ottimo “Quella Sporca Storia nel West” di Castellari) per un western all’italiana davvero bizzarro e particolare, infarcito di trovate deliranti, personaggi strambi e dialoghi superbi e ben scritti. Nel cast spicca il solito Klaus Kinski, anche se munito di un cappellone ridicolissimo e inguardabile, che rende più western duro e puro la pellicola grazie alla sua seriosa e sempre buona interpretazione . Curioso spaghetto ben recitato e diretto, un movie poco violento e con l’azione un pò latitante ma godibilissimo e di buona presa grazie advert una buona sceneggiatura (nonostante l’abusato argomento trattato) che commistiona sapientemente cronoca e western all’Italiana…

Nota dolente del movie è il pessimo attore greco, Spiros Focás, che intepreta il protagonista buono e che risulta scandaloso perfino nelle scene d’azione. Povero spaghetto che ha comunque il suo fascino e la sua dignità soprattutto grazie advert un paio di idee interessanti e sui generis che sono condite da una buona dose di violenza. In conclusione “Cjamango” è uno spaghetto povero, poco originale e abbastanza fiacco (va detto che l’ho visto dopo essere tornato dalle vacanze e che mi ci sono anche abbioccato) che tuttavia si lascia guardare tranquillamente dall’appassionato del genere… Edoardo Mulargia fa quel che può alla regia concentrandosi soprattutto nelle scene di azione e sparatorie, Cjamango è interpretato dal bravo Sean Todd, alias Ivan Rassimov, qui al suo primo ruolo da protagonista. Due banditi, El Tigre e Don Pablo, a capo delle rispettive bande aggrediscono Cjamango rubandogli un’ingente quantità d’oro che egli aveva vinto in una partita a poker.

Primo spaghetti western di Duccio Tessari che lanciò il personaggio di Ringo e con lui Giuliano “Faccia d’angelo” Gemma. Più un buon dramma che un buon spaghetti, chi cerca solo violenza, sparatorie e situazioni fumettose galoppi altrove, gli amanti del buon cinema si gettino tranquillamente nella visione. Bazzoni ci sa fare come sempre e il film è una gioia per gli occhi, Franco Nero interpreta bene il ruolo del folle innamorato, Klaus Kinsky è truce e cattivone come sempre, Tina Amount è talmente bella e stronza che lo stesso spettatore avrà una voglia matta di prenderla a schiaffi più volte durante la visione. C – le parodie – premettiamo che tutto il western-spaghetti è una parodia, cosciente, del western americano.

Arriva il vice sceriffo Burt che cercherà di ristabilire l’ordine in città e di far tornare “uomo” il pavido Tequila con rivelazione finale annessa. Buon spaghetti western che si distingue soprattutto per le sinergie che si instaurano tra Gemma e Adorf che sembrano anticipare la coppia Hill-Spencer di Barboni… Billy Boy, un pistolero che vagabonda nel West truffando chiunque gli capiti, convince l’ingenuo minatore Harry advert affidargli del denaro e scompare con il malloppo. Harry parte alla ricerca di Billy ma una volte ritrovato tra i due nasce una sorta di amicizia. Sulle tracce di Billy intanto c’è una banda di criminali al soldo di un certo Pratt, che vuole eliminare Billy dopo che lui gli aveva ucciso i suoi due figli in duello…

Joe preferirebbe fare l’attore piuttosto che il pistolero; ma, se gli pestano troppo i piedi, non è tipo da lasciarsi sopraffare senza reagire. Con questo film, Kramer/Parolini conquista l’amicizia di Van Cleef, che accetterà ben volentieri di girare -due anni dopo- il seguito del film . Finalmente un regista utilizza l’attore per un personaggio “simpatico” e “positivo”. Da segnalare nel solid la presenza del coattissimo George Wang con parruccone arruffato.

Il West Di Saloon E Cow

Si cerca di rifare il western all’americana con quello che passa il convento e quindi abbiamo una trama molto classica e poco violenta. In conclusione abbiamo uno spaghetto poco esaltante che diventa interessante grazie alla commistione strana e particolare col gotico, alle cupe atmosfere, alla folle interpretazione di Camaso e alla grande tecnica di Margheriti… Buone e a tratti gasanti le musiche di Savina con la canzoncina “Vengeance” cantata da Don Powell, non esaltante il master del DVD della Surf Video con colori sbiaditi e davvero pessimo nelle sequenze notturne, a parte il trailer gli additional stanno a zero.