Con la legge di bilancio per il 2021, è tornata invece di attualità l’introduzione di un’imposta patrimoniale , per un emendamento alla manovra presentato da Nicola Fratoianni e Matteo Orfini . La proposta però ha trovato l’opposizione di quasi tutti gli schieramenti politici, sia della maggioranza che del centrodestra. Rispolverando i 29 punti programmatici del Conte II, uno degli impegni non mantenuto è stato quello sull’introduzione del cosiddetto “salario minimo”. Con questo termine si intende la paga più bassa che, per legge, un datore di lavoro può dare a un lavoratore. Come avevamo verificato a luglio 2019, all’epoca l’Italia era uno dei pochi Paesi europei a non avere un salario minimo istituito per legge (insieme a noi c’erano anche Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Cipro).
I cookie statistici aiutano i proprietari del sito internet a capire come i visitatori interagiscono con i siti raccogliendo e trasmettendo informazioni in forma anonima. Nell’audizione in Parlamento dell’11 gennaio, il direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini ha dichiarato che soltanto per quanto riguarda l’Irpef sono state censite quasi 150 tax expenditures, che complicano il sistema fiscale e andrebbero dunque sfoltite o semplificate. Dunque, come viene specificato anche in seguito (art. 1 comma 2), non si tratta della nascita di un Ministero ma di un «Dipartimento del turismo» istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Partiamo dagli impegni del Programma relativi al mondo del lavoro, uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria. Secondo i dati Istat più aggiornati, infatti, a novembre 2020 erano circa 390 mila gli occupati in meno nel nostro Paese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nelle prossime settimane, il nuovo esecutivo dovrà affrontare seri problemi in questo ambito, come le conseguenze della fantastic del blocco dei licenziamenti prevista a marzo.
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Di Maio affronta anche la questione delle espulsioni dal Movimento dei dissidenti che hanno votato contro il governo dell’ex banchiere. “Ebbene…niente di tutto questo. Come abbiamo già dichiarato, tutte le volte che abbiamo provato a confrontarci con gli esponenti della coalizione Laurenzi, abbiamo sempre riscontrato un totale disinteresse nel parlare di cosa fare concretamente per la nostra città” – affermano i Pentastellati biturgensi. La crisi che ha portato alle dimissioni di Pierluigi Lopalco dalla carica di assessore regionale alla sanità si consuma sul farmaco innovativo anti-Sma, Zolgesma, che la Regione ha acquistato nonostante le criticità rilevate da Aifa. Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privateness coverage.
Infine, il “decreto dignità” prevede alcune limitazioni nella stipulazione dei contratti a termine per le aziende e un innalzamento delle indennità di licenziamento. Per facilitare la comprensione dello stato di avanzamento degli impegni che il Movimento Cinque Stelle ha preso con i propri elettori, abbiamo deciso di assegnare, ad ogni promessa, un’etichetta riassuntiva. In un articolo pubblicato il 29 ottobre, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha rivendicato sul Blog delle Stelle i risultati ottenuti dal governo Conte.
Politica
Luigi Di Maio ha infatti dichiarato che il reddito e la pensione di cittadinanza saranno prese in considerazione all’interno della Legge di Bilancio 2019 e che poi, entro la fine dell’anno, saranno varati due appositi decreti. Possiamo quindi supporre che le misure, se approvate, non saranno introdotte prima del 2019. Abbiamo letto in questi giorni le dichiarazioni di Dario Casini, uno dei principali esponenti che sostengono la candidatura di Andrea Laurenzi. E siamo rimasti molto meravigliati nel leggere che, secondo lui, sarebbero più le cose che ci uniscono, rispetto a quelle che ci dividono.
12 dello stesso decreto sancisce anche l’abolizione dello split fee – una forma di liquidazione IVA che prevede che nei rapporti tra le aziende o i professionisti e la pubblica amministrazione sia quest’ultima a contribuire l’imposta relativa alla transazione. La versione che è in attesa di approvazione, stilata il 30 ottobre 2018, dedica un intero articolo alla «disciplina del riporto delle perdite per i soggetti Irpef», ma non si può parlare di un risultato già ottenuto, quanto piuttosto di una prospettiva di modifica delle attuali norme. Il reddito e la pensione di cittadinanza sono due degli argomenti più dibattuti dalle istituzioni nazionali, ma ad oggi non sono ancora state realmente introdotte. Il governo Conte – sempre all’interno della Legge di Bilancio – ha previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro annui dal 2019 al 2020 per modernizzare le strutture e limitare le attese. Per incentivare l’occupazione giovanile, invece, è stata prolungata fino al 2020 l’esenzione del 50 per cento dei contributi per l’assunzione dei giovani. Questa norma, già prevista dal governo Gentiloni per il 2018 e il 2019 a vantaggio degli under 30, è stata estesa anche per gli under 35.
In altre parole, quante promesse fatte dal governo Conte II al suo insediamento sono rimaste non mantenute o sospese? Ma nel valutare l’operato dell’esecutivo sulla base del suo programma, però, va fatta una considerazione di carattere generale. Gli scenari futuri sono ancora incerti e non è chiaro se Conte riceverà un terzo mandato. Uno dei temi su cui il dimissionario presidente del Consiglio ha puntato il 18 e 19 gennaio nei suoi discorsi alla Camera e al Senato è stato il Programma di governo, siglato il 4 settembre 2019 dal Movimento 5 stelle, dal Partito democratico e da Liberi e uguali. Pagella Politica è l’unico sito italiano dedicato interamente al fact-checking delle dichiarazioni dei politici.
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Qualche anno dopo il M5S entrava in parlamento e presentava una proposta di legge “sull’informazione e sull’eventuale diniego dell’uso dei vaccini per il personale della pubblica amministrazione”. Nel testo si sostenevano legami tra i vaccini e various gravi malattie, compreso l’autismo (una bufala che dal punto di vista scientifico è stata smentita un’infinità di volte, ma continua a circolare). Diversi esponenti del M5S hanno continuato advert esprimersi a favore della cosiddetta libertà vaccinale fino al 2017, quanto il New York Times ha criticato frontalmente il Movimento per questo motivo.
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Durante la conversione in legge (97/2018) non sono state apportate modifiche a questa sezione. Per valutare l’effettivo stato di avanzamento di questa promessa è necessario attendere dei dati più consolidati sul debito pubblico. A settembre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede stava lavorando – come ha lui stesso comunicato lo scorso agosto – a una riforma della giustizia. Secondo quanto riportato il three novembre da alcune testate nazionali, i vitalizi sono stati tagliati anche al Senato e, quindi, mancherebbero all’appello solo le Regioni. Il taglio al Senato, precisiamo, è stato ufficializzato soltanto dopo la dichiarazione di Luigi Di Maio. Soprattutto per i tagli alla Camera, poi, sono stati già presentati una serie di ricorsi.
Solo a quel punto Grillo ha risposto piccato alla testata sostenendo che il M5S era sempre stato dalla parte delle vaccinazioni obbligatorie, e parlando di “cazzate dei giornali”. Nel 2018, però, la senatrice Paola Taverna tornava a criticare i vaccini, ricordando i bei vecchi tempi in cui ci si immunizzava andando “in processione” a casa dei cugini malati. Nonostante quindi il consenso del M5s sia diminuito rispetto alle elezioni politiche del 2018, parliamo comunque di una delle prime quattro forze politiche del paese. Una forza che però sta attraversando una profonda crisi di politica, specie rispetto all’attività del governo. Tale situazione potrebbe risolversi intraprendendo un percorso verso una linea politica chiara, ma che deve fare i conti con una ricostruzione lunga e piena di ostacoli. Nonostante le difficoltà che abbiamo appena visto, il Movimento 5 stelle rimane la prima forza all’interno del parlamento.
La proposta è quella di togliere l’attuale requisito anagrafico dei 25 anni per votare i membri del Senato, e portarlo a 18 anni, come per la Camera. Ma come abbiamo scritto a ottobre 2020, l’iter in Parlamento della riforma si è fermato, a causa di dissidi interni alla maggioranza. Ad oggi, seppur parte delle promesse siano presenti nel testo della proposta della Legge di Bilancio 2019 o altrove, non sono stati realmente portati a termine gli impegni presi. Visto che il governo Conte è in carica da soli sei mesi molte promesse sono in corso.