Icontributi figurativivengono riconosciutisenza alcun onere finanziario a carico del lavoratore, cioè senza la necessità di mettere mano al portafoglio. In passato, la contribuzione figurativa per malattia poteva essere accreditata fino ad un massimo di 12 mesi in tutto l’arco della vita lavorativa. Il decreto in materia di contribuzione figurativa e di copertura assicurativa ha incrementato questo periodo, a partire dal 1° gennaio 1997, in misura pari a 2 mesi ogni 3 anni, fino al raggiungimento di 22 mesi. A partire dal 1° gennaio 2012, il limite massimo accreditabile nell’arco della vita lavorativa dell’interessato è dunque pari a 22 mesi di contributi, equivalenti a 96 settimane. Qualora un dipendente pubblico al termine della malattia indennizzata e lo è per un massimo di 18 mesi in un triennio, sia costretto a un periodo di malattia non retribuita questa può essere riconosciuta per i contributi necessari per la pensione. Anche questo periodo vale per un massimo di 18 mesi ed è concesso solo ai lavoratori con gravi patologie.
Non sono, invece, accreditabili i periodi di malattia e infortunio didurata inferiore ai 7 giorni. La riforma del oltre a estendere le regole della contribuzione figurativa INPS agli altri regimi previdenziali , ha introdotto alcune agevolazioni a favore delle donne lavoratrici. Gli accrediti figurativi sono riservati solo a coloro che riceveranno la pensione interamente calcolata con il nuovo sistema contributivo e per i periodi successivi al 31 dicembre 1995. Dal 2012 il periodo massimo accreditabile figurativamente per la pensione è pari a 22 mesi indipendentemente dal periodo temporale in cui si collocano gli eventi di malattia. Ovviamente esistono delle limitazioni, ma in alcuni casi, come per i disoccupati che non percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi, questi possono essere molto utili per raggiungere soprattutto perché gratuiti. In particolari casi previsti dalla leggeil lavoratore in malattia potrà vedersi riconoscere anche più di 22 mesi di contributi figurativi; tale situazione si realizza qualora l’assicurato sia divenuto permanentemente e totalmente inabile al lavoro.
In periodo di Quota a hundred e riforma delle pensioni molti lavoratori per i quali il requisito contributivo non è completo per ottenere la pensione possono incrementarlo con i contributi figurativi che in quanto tali però non rientrano nel calcolo dell’assegno finale. Si tratta di periodi accreditabili su domanda, anche se dal 2013 l’accredito avviene, nella generalità dei casi, automaticamente da parte dell’Inps. Grazie ai contributi figurativi per malattia e infortunio, il lavoratore ha il diritto di maturaretutte le tipologie di pensioni, esclusa l’ex pensione di anzianità che prevedeva il raggiungimento di 35 anni . Gli accrediti non sono utili, inoltre, per il diritto al versamento dei contributi volontari e per il diritto a conseguire l’indennità di disoccupazione (il periodo di malattia viene neutralizzato, quindi viene “saltato” e la contribuzione utile è ricercata a ritroso).
Quando Sono Riconosciuti I Contributi Per Malattia Ai Fini Della Pensione
Inoltre la malattia e l’infortunio non vengono riconosciuti per i contributi figurativi ai fini della pensione per un periodo inferiore a 7 giorni. Non è possibile accreditare un numero infinito di contributi figurativi per malattia. Al riguardo, infatti, l’Inps prevede che si possono accreditare contributi figurativi per malattia o infortunio, sino a un massimo di22 mesi nell’arco della vita lavorativa, esclusi gli inabili per infortunio sul lavoro.
Tale sistema è stato semplificato dal 2013, per cui non è più necessario chiedere all’Inps l’accreditamento di tali periodi. Affinché il lavoratore possa ottenere l’accredito figurativo per malattia è necessaria la presenza dialmeno 1 contributo settimanaleversato prima del periodo di malattia o infortunio. Non sono invece utili per il diritto allaprosecuzione volontarianel versamento della contribuzione e per il diritto all’indennità di disoccupazione . Per l’accredito del servizio militare è invece necessario presentare all’INPS il foglio matricolare , rilasciato dal distretto militare d’appartenenza. Se il riconoscimento figurativo viene richiesto contestualmente alla domanda di pensione si può evitare la documentazione, compilando una dichiarazione di responsabilità. Non sono, invece, accreditabili i periodi di malattia e infortunio di durata inferiore ai 7 giorni.
A Chi Spetta Lindennità Di Malattia Inps?
Un discorso a parte meritano i periodinon indennizzatio comunque occorsial di fuori del rapporto di lavoroper i quali è necessaria la produzione di un’apposita documentazione da parte del lavoratore o dei suoi superstiti. Se retribuiti, per il raggiungimento delle 78 giornate richieste ai fini della disoccupazione con requisiti ridotti. All’interno i software program professionali per la simulazione della pensione e tante altre utilità. Alla malattia è equiparato l’infortunio non lavorativo, cioè non occorso in occasione di lavoro.
In questo caso, infatti, diventa importante anche la “consistenza” del contributo in termini di retribuzione figurativa, perché si ripercuote direttamente sull’entità del trattamento a cui si avrà diritto. Per i periodi di disoccupazione indennizzata, malattia e maternità, il valore di ciascuna settimana di assenza va determinato sulla media delle retribuzioni percepite per l’attività lavorativa svolta nello stesso anno solare. Per quanto riguarda invece i periodi di sospensione per cassa integrazione e di mobilità, la retribuzione figurativa riconosciuta è pari allo stipendio preso come base per il calcolo dell’integrazione salariale o dell’indennità di mobilità.
Non sono utili per il diritto alla prosecuzione volontaria e all’indennità di disoccupazione . Il periodo di finestra che sua moglie continuerà a lavorare, infatti, sarà un periodo di lavoro normalissimo, con l’esclusione del periodo di preavviso obbligatorio da dare al datore di lavoro che cambia da contratto a contratto e anche in base all’anzianità di servizio. Vediamo allora come si può andare in pensione prima con il riscatto della malattia, quando è possibile e le limitazioni previste. Per andare in pensione, anche prima, si può riscattando la malattia a costo zero soprattutto nel caso di cittadini rimasti senza lavoro e che siano malati.
Il Lavoro Subordinato: Diritti E Doveri Dei Lavoratori Dipendenti
Il periodo di malattia non retribuita, o aspettativa per malattia dipendenti pubblici è pienamente valido ai fini del diritto e della misura della pensione. Questo periodo, nel dettaglio, può avere una durata massima di 18 mesi ed è concesso ai dipendenti con gravi patologie, per la cui guarigione l’ordinario periodo di malattia non è sufficiente. Non sempre infatti questi vengono riconosciuti automaticamente dall’INPS e bisogna inviare apposita richiesta.
Come Influisce La Malattia Sulla Pensione?
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Durata inferiore a 7 giornie deve produrre idonea certificazione medica, necessaria in particolare nei casi in cui l’Inps non abbia provveduto al pagamento dell’indennità di malattia, da cui risulti il verificarsi dell’evento morboso. Per quanto riguarda i periodi di malattia sino al 2012, la relativa domanda da inviare all’Inps non è soggetta a termini di prescrizione o decadenza. I periodi di malattia devono risultare di durata almeno pari a 7 giorni ed essere giustificati da idonea certificazione medica. Generalmente nel contratti full time con più di 5 anni di anzianità il periodo di preavviso, a meno che non si ricoprano cariche importanti, dovrebbe essere di 15 giorni lavorativi, ma vi consiglio di consultare il CCNL di categoria per saperlo con precisione. Questa regola può essere utile e a vantaggio di coloro che si trovano per esempio senza lavoro e senza indennità di disoccupazione Naspi e vogliono andare in pensione prima. Tuttavia, affinché l’assicurato possa valorizzare ai fini pensionistici il periodo di inabilità al lavoro, deve rinunciare in cambio alla pensione di inabilità.
Quanti Contributi Figurativi Per Malattia Si Possono Accreditare?
Poiché non versati né dal lavoratore né tantomeno dal datore di lavoro, i contributi figurativi possono essere considerati una sorta di copertura fittizia, che vale però a tutti gli effetti sia per maturare il diritto alla pensione sia per determinare la misura dell’assegno stesso. In caso di maternità, alla donna che lavora è riconosciuto, dall’1 gennaio 1996, un “bonus”, cioè un anticipo rispetto all’età minima di accesso al pensionamento, di quattro mesi per ogni figlio, sino a un massimo di un anno. In alternativa all’anticipo, la lavoratrice può scegliere di utilizzare il “bonus” per incrementare la misura della pensione, attraverso l’applicazione di un coefficiente maggiorato di un anno o di due anni (nel caso di tre o più figli).